In Italia, infatti, non sempre le imprese hanno un Chief Information Officer. Nelle aziende medio-piccole prevale l’IT Manager, una figura per lo più tecnica e legata agli stretti compiti IT. Ma, come sottolineaLuca Berton, Principal-Technology and Digital di Chaberton Professionals, quando un’azienda punta alla crescita necessita di un cambio di mentalità e, conseguentemente, ha bisogno di un CIO nella sua accezione più vera.
“Una piccola azienda può operare efficacemente con un IT manager – anzi, introdurre un Chief Information Officer comporterebbe costi non giustificati dai reali benefici che ne consegue”, afferma Berton. “La transizione verso un CIO diventa, invece, cruciale quando l’azienda punta all’espansione e all’internazionalizzazione, poiché le grandi organizzazioni richiedono processi e strumenti completamente diversi”.
Ovviamente, il lavoro del Chief Information Officer non riguarda un singolo progetto: è un’opera di trasformazione. Le aziende devono investire in modo continuativo per far evolvere il proprio IT e produrre veramente il vantaggio competitivo. Per questo, solitamente, il ruolo del CIO è di lungo periodo.