Su queste basi, l’ente dà “nuova vita” agli immobili, con un approccio pragmatico, “centrato su servizi digitali smart erogati alle utenze e sull’integrazione e interoperabilità dei dati e delle informazioni”, afferma Bollati.
Per esempio, per permettere la clusterizzazione degli edifici, e quindi decidere quale riallocazione farne tenendo conto delle loro specificità, servono i dati: di qui la trasformazione digitale dell’Agenzia verso un modello data-driven. Per catturare i dati degli edifici vengono utilizzati i sistemi di edilizia smart, sensoristica e di building management e qui il team IT parte dalla progettazione e gestione digitale “di qualità”, con il Building Information Modeling (BIM) e la creazione del Digital Twin dell’immobile. Il team di Bollati ha anche ideato e disegnato la Piattaforma integrata del Demanio, una data platform che ha al centro la Carta di identità digitale dell’immobile e aggrega tutte le informazioni, provenienti da differenti piattaforme e banche dati, che lo descrivono, da quelle gestionali e amministrative, ai contenziosi, alla geolocalizzazione, fino alle informazioni fisiche e antropiche del territorio.
“Il digitale è il soggetto attuatore delle politiche di efficientamento dei processi operativi e dell’innovazione gestionale per l’intero ciclo di vita dell’immobile”, afferma Bollati. “Abbiamo progetti di rifunzionalizzazione degli edifici e di nuove iniziative di rilevanza per il Paese, come il Parco della Giustizia di Bari o la razionalizzazione del compendio militare ‘Caserma 8° Cerimant’ a Roma”.
L’attuazione si basa su una nuova mentalità mirata al perseguimento degli obiettivi e alla valutazione dei risultati tramite KPI introdotta dalla direttrice dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme. L’Agenzia usa un set di indicatori che si basano sui KPI ESG della Commissione Europea e che sono stati declinati sul mondo immobiliare, in modo da misurare l’impatto delle attività.
Quando innovazione ed ESG si uniscono
Anche il percorso di Generalfinance, che ha come fulcro il digitale, mette insieme innovazione, trasformazione e ESG, “nell’accezione di supporto finanziario concreto alle aziende che hanno bisogno di liquidità”, afferma il CIO, Biondini. “Avendo definito un percorso complessivo sull’innovazione nell’arco di due piani industriali, abbiamo trasformato il processo operativo di Generalfinance in qualsiasi direzione: da quella di prodotto a quella ammnistrativa, da quella legale a quella gestionale, da quella di governance a quella creditizia. Inoltre, sono state adottate, in aree come la compliance e l’organizzazione, nuove metodologie di gestione digitale, anche con strumenti di intelligenza artificiale”.
Per Generalfinance la prima fase della digital transformation ha coinciso con il rilascio di un ecosistema basato su una piattaforma multicloud, che ha migliorato la customer experience, trasformato la macchina operativa dell’azienda in un processo digitale end-to-end e spinto verso la sostenibilità ambientale, con la riduzione di oltre il 90% dell’utilizzo di carta stampata, e il benessere delle persone, con lo smart working.